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Lezione 2 - Le espressioni

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-..Kira..-
view post Posted on 30/6/2010, 14:02




Espressione di felicità
Capita praticamente in ogni genere di fumetto manga di dover dare l'idea di una persona felice ma, a volte, non si riesce a definire questo sentimento nel modo più efficace....
1) Il segreto per ottenere un'ottimale espressione di "entusiasmo" sta nel deformare nel modo corretto le parti del viso (quali occhi, bocca e sopracciglia; per quanto riguarda il naso la faccenda si complica, la sua modifica infatti è molto soggettiva);

2) esaminiamo la figure partendo dalle sopracciglia: questo sono inclinate con una curvatura molto accentuata che va a seguire dolcemente la parte superiore dell'occhio fino ad incontrare il prolungamento immaginario dello stesso (fig.1 fascia rossa che parte dagli occhi);

3) l'occhio deve risultare ben aperto ma senza che vi sia spazio bianco sopra o sotto le pupille (a destra e a sinistra lasciamone invece un quantitativo normale);


4) passiamo ora ad analizzare la curva inferiore dell'occhio: essa, come si può notare, ha la "gobba" rivolta verso l'alto e non verso il basso come magari ci si aspetterebbe (fig.1 in giallo), ciò è dovuto al fatto che quando una persona è felice e sorride allarga e solleva gli zigomi che nel nostro caso vengono accennati con questo piccolo stratagemma;

5) in conclusione prestiamo un po' di attenzione alla bocca che, nella sua apparente semplicità, nasconde parecchie insidie: la linea superiore della stessa deve essere non dritta ma impercettibilmente "ricurva" mentre quella inferiore deve descrivere una parabola ben delineata (fig.2);

6) in conclusione prendiamo in considerazione il fato che se il soggetto prova una gioia "commossa" l'illuminazione degli occhi dovrà essere molto curata e coinvolgente.

Espressione triste femminile

Sovente ci si trova a dover descrivere uno stato d'animo triste con il solo uso del volto di un personaggio: per fortuna ottenere un discreto effetto è relativamente semplice; la difficoltà sta unicamente nel "muovere" quelle parti del viso che normalmente si ritengono immobili...
1) Ancora una volta il segreto "per approdare" ad un buon disegno sta nell'esprimere correttamente la mimica delle varie parti del volto (occhi, bocca e sopracciglia);

2) esaminiamo fin da subito i tratti base della figura 1 (la quale, per motivi di chiarezza, presenta caratteri leggermente "estremizzati"):

le sopracciglia sono inclinate con una curvatura molto accentuata (fig.1 in blu);
le sopracciglia vanno a sovrapporsi dolcemente con la parte superiore dell'occhio (fig.1 in blu e verde);
le sopracciglia si prolungano fino a oltre la sovrapposizione (fig.1 in blu);
3) la forma dell'occhio deve risultare invece inclinata come a formare con i suoi assi un ipotetico triangolo isoscele (fig.1 in giallo);

4) tutte le curve presenti sul viso (fig.1 in verde) al fine di ottenere un risultato credibile devono avere la concavità verso il basso ( in direzione del mento insomma);

5) la pupilla deve essere abbastanza lucida (un po' più del normale) e le palpebre leggermente socchiuse se non addirittura totalmente distese (fig.2 e 3);

6) la bocca (fig.2 e 3) non deve essere troppo aperta ma nemmeno troppo chiusa (questo serve a rendere la tristezza come un momento di riflessione "distratta");

7) lo sguardo deve seguire un oggetto inesistente (deve essere direzionato ovvero verso un punto della scena dove non c'è nulla o perlomeno dove c'è un oggetto secondario facente parte dello sfondo);

8) il naso, salve casi molto particolari, non altera praticamente in alcun modo l'espressività della tristezza;

9) per quanto riguarda i particolari (fig.3) si può dire che sarebbe un "tocco di classe" introdurre elementi come:

mento che si evidenzia (come quando si sta per scoppiare a piangere);
pieghe aggiuntive (su fronte, mento o occhi);
ombre più marcate;
se è il caso, qualche sporadica lacrima;
labbra espressive;
una buona inquadratura;
braccia ma soprattutto mani espressive;
se il soggetto è seduto, gambe raccolte vicino al corpo;
ciglia curate in posizione e forma;
capelli ben illuminati;
capelli al vento.

Espressione triste maschile
1) Innanzi tutto è necessario ruotare leggermente la testa del nostro soggetto verso il basso (serve a rendere maggiormente l'idea di concentrazione ed estraniazione nei confronti del mondo circostante);

2) individuiamo ora le posizioni intermedie di naso, occhi e bocca tenendo sempre presente il fatto che il personaggio sta tendenzialmente guardando verso terra e che quindi la prospettiva "schiaccerebbe" le varie parti compositive del viso);

3) le orecchie, data la posizione della testa, hanno ragione d'essere più in alto rispetto al solito (possono risultare insomma inscritte nello spazio presente tra il prolungamento delle sopracciglia e la riga dell'occhio chiuso);


4) la percentuale più alta di espressività è data, in questi frangenti, dalle sopracciglia che devono essere tese verso l'alto con un'accennata (ed unica) concavità verso l'alto;

5) gli occhi (nel nostro caso) sono chiusi ma quasi rilassati e le ciglia piuttosto evidenti (evitiamo però di esagerare: si corre il rischio di "effeminare" il nostro soggetto);

6) la bocca, con la cavità (appena accennata) verso il basso, permette nel contempo di dare tono emotivo ed equilibrio contrastando efficacemente la curvatura delle sopracciglia;

7) le ombreggiature infine rappresentano il punto di arrivo di tutto il lavoro: tramite queste ultime è possibile infatti esaltare il carattere della composizione accentuandolo (con toni scuri e aggressivi) o affievolendolo (con toni chiari e più pacati);

8) dettagli (aggiuntivi) vari ed eventuali:

occhi lievemente lucidi (se aperti);
mento appoggiato sul pugno chiuso (per rendere l'idea di "riflessione lucida");
lacrime (solo in situazioni molto gravi);
mani tra i capelli;
variazioni/distorsioni della bocca;
goccioline di sudore (in caso di tensione o angoscia);
tremolio (angoscia);
viso inclinato verso destra o sinistra;
mano che copre gli occhi rispettivamente con il pollice e l'indice; §
sopracciglia diversificate (es. una in alto, una in basso);
occhi chiusi in maniera più intensa (riproducibili con un'ulteriore riga inclinata a metà delle palpebre
 
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